Questo e' un post per triestini. Solo un triestino puo', per motivi ovvi solo a noi, finire questa frase: "Mi digo che i scrivi sta roba..." .. solo per insempiar la gente ... "
Ora mi spiego : Lasciatemi cantare...
NO, ho sbagliato l' attacco, com'era ?
Ah, si ecco: lasciatemi parlare, con la tastiera in mano, sono un che si e' scassato i maroni con sta influenza suina.
Diciamolo, lo diciamo ? Ma si che lo diciamo: Questa volta, i mass media l' hanno fatta proprio enorme.
Non ho mai visto un circo mediatico di queste proporzioni. Chiaramente, dopo settimane, no, MESI, di articoli su articoli della crisi economica, articoli cupi, neri e digeribili come un mattone, si sono visti arrivare questa ventata di aria fresca. UNa bellissima epidemia che germoglia...
Cosa c'e' di meglio di un virus "nuovo" ma anche vecchio, in un certo modo ( ricordate l' influenza spagnola, 50 milioni di morti..) un nemico senza faccia, inarrestabile, per un giornalista e' una manna !
E ci sono andati giu' con mano pesante. Panico a livello globale. Compagnie aeree in fibrillazione, scuole chiuse, dichiarazioni sempre piu' cassandriane ( ma e' una parola ? ) mercato azionario che crolla, un casino mai visto prima.
Poi, oggi pomeriggio, l' OMS ha dichiarato che .. veramente ... di casi certi, "verificabili" di influenza suina nell' uomo, ne abbiamo ... 64. Di decessi dovuti alla "suina" ... solo 7 Non 70, no 700, neppure 7mila, no, solo 7. Per carita', anche uno solo e' uno di troppo. Ma teniamo in conto che in ogni anno "normale" muoiono negli USA, di influenza, circa 36mila persone. 500mila a livello mondiale e muoiono senza titoli sul giornale.
Allora, io per fare la mia parte, e per sdrammatizzare ancora di piu' vi annuncio in anteprima, che ho scoperto la fonte dell' influenza porcella ... eccola qui:
"Mi credo che i scrivi 'sta roba solo per insempiar la gente".
Tuesday, April 28, 2009
Tuesday, April 14, 2009
Venezia
(Grazie, Francesco, per la bellissima canzone)
Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia, la vende ai turisti,
che cercano in mezzo alla gente l' Europa o l' Oriente, che guardano alzarsi alla sera il fumo - o la rabbia - di Porto Marghera...
Stefania era bella, Stefania non stava mai male, è morta di parto gridando in un letto sudato d' un grande ospedale;
aveva vent' anni, un marito, e l' anello nel dito: mi han detto confusi i parenti che quasi il respiro inciampava nei denti...
Venezia è un' albergo, San Marco è senz' altro anche il nome di una pizzeria,
la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra.
Stefania d' estate giocava con me nelle vuote domeniche d' ozio.
Mia madre parlava, sua madre vendeva Venezia in negozio.
Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare, però non ti puoi risvegliare con l' acqua alla gola, e un dolore a livello del mare: il Doge ha cambiato di casa e per mille finestre c'è solo il vagito di un bimbo che è nato, c'è solo la sirena di Mestre...
Stefania affondando, Stefania ha lasciato qualcosa: Novella Duemila e una rosa sul suo comodino, Stefania ha lasciato un bambino. Non so se ai parenti gli ha fatto davvero del male vederla morire ammazzata, morire da sola, in un grande ospedale...
Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità: del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega!
Stefania è un bambino, comprare o smerciare Venezia sarà il suo destino:
può darsi che un giorno saremo contenti di esserne solo lontani parenti...
Venezia.
Francesci Guccini
Sunday, April 5, 2009
46 -
Oggi ho 46 anni.
Today is my 46th birthday.
Oggi ho piantato un albero di quercia / Today I planted a oak tree.
Song for today:
Gli Anni ( Roberto Vecchioni)
Cos'è rimasto delle gioie
e dei miei improbabili dolori?
dov'è finito il tempo
dei miei straordinari batticuori?
avessi inventato qualcosa,
si fa per dire una pietanza;
fossi stato un genio
o almeno un terzino dell'Atalanta;
mia madre mi diceva sempre:
"Smettila di bere!"
e non sapeva ancora
che dovevo ancora cominciare
io mi toccavo freneticamene
pensando alle sue amiche
ah! le idee già
da allora le mie preferite
Gli anni t'inseguono
quando sei solo
gli anni ti parlano
ma non è vero
Gli anni rimangono
silenziosi, leggeri,
stanno dove li metti
e si nascondono
negli odori, nei fogli,
nel wysky, nei cassetti
gli anni si impigliano
e si aggrovigliano
Vorrei parlarti
vorrei spiegarti
vorrei lasciarti
e poi cercarti
Vorrei sognare
che è stato solo un sogno
che mi hanno raccontato
senza dormire
perché il mondo non c'è
quando io sono addormentato
e poi dormire
con una poesia
che da sempre so a memoria
senza sognare
e la ragazza usciva
lentamente dalla storia
gli anni continuano
telefona almeno per dirmi
come ti va la scuola
fatti guardare
come ti sei fatta bella,
è vero, il tempo vola
gli anni t'imbrogliano
io non so più se
sono buoni o cattivi gli indiani
però non vale
che stavo in piedi a vedere
con chi usciva lei domani
gli anni sorridono
e un'altra donna leggera
leggera danza sulle dita
corrono avanti
e colori, persone,
giochi giorni, l'Inter, la partita
Gli anni che passano
non sono mai tanti
gli anni miei...
gli anni, gli anni, gli anni.
(Grazie, Roberto Vecchioni )
Today is my 46th birthday.
Oggi ho piantato un albero di quercia / Today I planted a oak tree.
Song for today:
Gli Anni ( Roberto Vecchioni)
Cos'è rimasto delle gioie
e dei miei improbabili dolori?
dov'è finito il tempo
dei miei straordinari batticuori?
avessi inventato qualcosa,
si fa per dire una pietanza;
fossi stato un genio
o almeno un terzino dell'Atalanta;
mia madre mi diceva sempre:
"Smettila di bere!"
e non sapeva ancora
che dovevo ancora cominciare
io mi toccavo freneticamene
pensando alle sue amiche
ah! le idee già
da allora le mie preferite
Gli anni t'inseguono
quando sei solo
gli anni ti parlano
ma non è vero
Gli anni rimangono
silenziosi, leggeri,
stanno dove li metti
e si nascondono
negli odori, nei fogli,
nel wysky, nei cassetti
gli anni si impigliano
e si aggrovigliano
Vorrei parlarti
vorrei spiegarti
vorrei lasciarti
e poi cercarti
Vorrei sognare
che è stato solo un sogno
che mi hanno raccontato
senza dormire
perché il mondo non c'è
quando io sono addormentato
e poi dormire
con una poesia
che da sempre so a memoria
senza sognare
e la ragazza usciva
lentamente dalla storia
gli anni continuano
telefona almeno per dirmi
come ti va la scuola
fatti guardare
come ti sei fatta bella,
è vero, il tempo vola
gli anni t'imbrogliano
io non so più se
sono buoni o cattivi gli indiani
però non vale
che stavo in piedi a vedere
con chi usciva lei domani
gli anni sorridono
e un'altra donna leggera
leggera danza sulle dita
corrono avanti
e colori, persone,
giochi giorni, l'Inter, la partita
Gli anni che passano
non sono mai tanti
gli anni miei...
gli anni, gli anni, gli anni.
(Grazie, Roberto Vecchioni )
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